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SYRIA. QUELLO CHE I MEDIA NON DICONO

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INVITO ALLA CONFERENZA STAMPA

SYRIA. QUELLO CHE I MEDIA NON DICONO

Gli autori del libro inchiesta incontrano a Roma

i corrispondenti della stampa estera in Italia

 

Si comunica che martedì 18 giugno, alle ore 11,  presso l’Associazione della Stampa Estera in Italia, in via dell’Umiltà 83/C a Roma, gli autori del libro inchiesta “Syria. Quello che i media non dicono” illustreranno ai giornalisti stranieri e italiani i contenuti del reportage sulla Siria e sul ruolo dell’informazione nella crisi iniziata nel maggio del 2011.

Alla conferenza stampa parteciperanno i reporter Raimondo Schiavone, Talal Khrais e Alessandro Aramu.

Schiavone e Khrais sono tra i pochissimi giornalisti ad aver incontrato Bashar al Assad, SYRIA analizza in mxodo preciso gli antefatti e gli sviluppi di una vicenda che i mass media hanno raccontato spesso in modo parziale..

Nella prefazione, il giornalista libanese Talal Khrais spiega come la guerra in Siria rappresenti un espediente per demolire uno Stato dove cristiani musulmani convivono da centinaia di anni. Khrais, di ritorno dalla Siria, racconterà la sua straordinaria esperienza di corrispondente dalle zone più calde del conflitto, in particolare nella città Qusayr, ex roccaforte dei ribelli riconquistata dall’esercito di Assad nei giorni scorsi. Un racconto in presa diretta su ciò che è realmente accaduto in quella che è stata considerata dagli analisti politici la “Stalingrado siriana”.

Il volume è diviso in tre parti. Le prime due (scritte da Raimondo Schiavone e Antonio Picasso) sono dei veri e propri reportage che da Beirut portano a Damasco e ai villaggi cristiani poco distanti dalla Capitale. Schiavone è protagonista (insieme a Khrais) di un incontro eccezionale: una lunga chiacchierata con Assad, il presidente della Siria, che ai suoi occhi appare quasi timido. Un ritratto inedito di un uomo che molti considerano “il male assoluto”. Assad pronuncia parole importanti e spiega come la guerra in Siria abbia poco a che fare con la democrazia e sia un attacco orchestrato da Stati stranieri.

Straordinaria è anche l’intervista esclusiva ai detenuti stranieri (proveniente da Yemen, Afghanistan e Algeria) in un carcere siriano nel corso della quale viene spiegata la”strategia del terrore” organizzata per far cadere lo Stato Siriano. Per la prima volta i detenuti vengono

fotografati e ripresi con una telecamera. Il volume Syria propone un racconto eccezionale i cui contenuti, alla luce di quanto è emerso negli ultimi mesi, sono la prova della presenza predominante delle frange più radicali nelle file dei cosiddetti ribelli, a partire dalle cellule del terrore di al Qaeda.

I reportage di Schiavone e Picasso raccontano un paese dove la convivenza religiosa e la sopravvivenza degli stessi cristiani sono messe in pericolo dagli estremisti islamici. La deputata cristiana Maria Saadeh, il vescovo Siro –Ortodosso di Homs, il parroco di Jaramana e il tutore del santuario del Monastero di Santa Tecla testimoniano le paure di una comunità che il mondo per troppo tempo non ha voluto né vedere né ascoltare.

L’ultima parte, di Alessandro Aramu, è un’inchiesta sul ruolo dei media nel conflitto  siriano.  Le televisioni satellitari arabe, come era accaduto in Libia con la caduta di Gheddafi, non hanno garantito un’informazione imparziale. Il volume presenta le prove delle notizie manipolate e addirittura inventate.  Un lungo elenco di casi che hanno creato nell’opinione pubblica mondiale una rappresentazione errata di quanto stesse accadendo in Siria. Notizie costruite sul campo di battaglia senza alcuna verifica della fonte sono servite a orientare la politica degli Stati e le strategie militari. Il caso più eclatante è la strage di Hula: attribuita in un primo momento all’esercito di Assad, si scoprì, grazie a un reporter tedesco, che fu commessa dai ribelli. La verità fu pressoché taciuta, la falsa notizia ebbe risonanza mondiale. Dopo la strage , la Siria viene isolata nel campo delle telecomunicazioni e viene bloccata la trasmissione satellitare dei canali pubblici per ridurre al minimo la capacità del Governo di informare il suo popolo. Seguendo le orme del reportage in Siria, Aramu illustra come i media occidentali hanno raccontato la condizione dei cristiani nel paese, citando anche quei reportage che hanno offerto per la prima volta in Italia una “diversa prospettiva” sul conflitto.

I giornalisti Raimondo Schiavone, Talal Khrais, Alessandro Aramu e Antonio Picasso fanno parte di Assadakah, Centro Italo- Arabo e del Mediterraneo, un’organizzazione che in questi anni ha svolto numerose missioni estere, in particolare in Libano, Siria e Darfur. Sono autori del libro – reportage  “Lebanon”. Insieme ad altri reporter, italiani e stranieri, sono entrati nel cuore della Resistenza Libanese, raccontando “da dentro” il Partito di Dio, noto come Hezbollah, il partito sciita radicato nel tessuto sociale e nella realtà quotidiana del paese. Lebanon racconta il presente e il passato di uno Stato tornato pericolosamente sull’orlo del baratro di una guerra a causa della crisi siriana.

 

 

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